Perdite? Guadagni? Smetti di chiamarle così.

Nella scorsa newsletter abbiamo parlato di come il mondo del lavoro stia cambiando e di cosa i giovani cercano oggi per sentirsi valorizzati. Oggi affrontiamo un tema cruciale, che può fare la differenza per il tuo futuro finanziario:
l’uso corretto delle parole.
Perché sì, le parole contano. Quando parliamo di investimenti, termini come perdite e guadagni
Finché i tuoi soldi sono investiti, non hai perso né guadagnato nulla.
Sono solo numeri che oscillano.
Ti dico una cosa forte: parlare di perdite quando il mercato scende, o di guadagni quando sale, non è solo sbagliato. È pericoloso. Ti spinge a prendere decisioni emotive, quasi sempre sbagliate.
Queste parole andrebbero usate solo quando vendi.
Facciamo un gioco.
Immagina di avere un consulente immobiliare che, ogni tre mesi, si presenta a casa tua e ti dice quanto vale la tua casa.
Un giorno ti dice:
“La tua casa vale meno perché:
- È stato aperto un inceneritore vicino al quartiere, rendendo la zona meno appetibile.
- È sorto un campo rom abusivo nelle vicinanze, alimentando tensioni e svalutando le proprietà.”
Tre mesi dopo, invece:
“La tua casa ora vale di più perché:
- Hanno aperto una nuova fermata della metropolitana che collega il quartiere direttamente al centro della città.
- È stata completata la riqualificazione del parco vicino e il quartiere è diventato un punto di riferimento per le famiglie.”
E ora ti chiedo: ti faresti prendere dall’ansia quando il valore scende? Festeggeresti ogni volta che sale? Ovviamente no. Perché sai che il valore della tua casa conta solo quando decidi di venderla.

Ora pensa ai tuoi investimenti. È la stessa cosa.
Le oscillazioni di valore non definiscono il tuo patrimonio reale finché non vendi. Parlare di perdite o guadagni solo perché il mercato si muove è una trappola: non sono reali. Sono solo momenti temporanei che fanno parte del naturale andamento dei mercati.
E quando vendi?
Solo in quel momento puoi parlare di perdite o guadagni concreti. Potresti generare una plusvalenza (un guadagno tassabile) o una minusvalenza (una perdita recuperabile in certi casi).
Ma attenzione: se vendi per spostare i soldi da un investimento a un altro, generi comunque una plusvalenza o una minusvalenza, ma questo non cambia l’efficacia della tua strategia. È semplicemente un aggiustamento per migliorare il tuo portafoglio.
La domanda chiave è: perché stai vendendo?
Se vendi per:
- Comprare una casa.
- Realizzare un progetto concreto.
- Usare quei soldi per qualcosa di importante.
Allora stai facendo una scelta consapevole e mirata.
Se invece vendi spinto dalla paura o da una decisione non pianificata, rischi di danneggiare il tuo patrimonio.

Come dice Warren Buffett:
“Non confondere movimento con progresso. Guardare il tuo portafoglio ogni giorno non ti rende un investitore migliore.”
La prossima volta che pensi di aver perso o guadagnato, chiediti:
Sto davvero vendendo per usare quei soldi oggi?
Se la risposta è no, non stai perdendo o guadagnando nulla.
Sono solo numeri che si muovono.
Le vere perdite? Sono quelle decisioni prese di pancia, senza una strategia.
I veri guadagni? Arrivano quando smetti di guardare al breve termine e ti concentri sul quadro generale
Aiutami a crescere insieme a te!
Se questa newsletter ti ha incuriosito, ti invito a contattarmi per approfondire come il mio approccio può essere utile per affrontare al meglio le sfide del mondo che cambia. E se pensi che possa interessare anche ad altre persone, condividila pure con amici, familiari o colleghi. È un primo passo per iniziare un dialogo e scoprire nuove opportunità insieme.
Alla prossima, Daniele